︎︎︎ Call for Abstracts
STOÀ
Journal n. 3, anno II, 1/3, Inverno 2022
[Rendering]
Rendering: nella computer grafica, la conversione mediante apposito software del profilo di un’immagine bidimensionale in un’immagine dall’aspetto realistico e percepibile come tridimensionale, grazie al calcolo accurato della prospettiva e all’aggiunta di colori, luci e ombreggiature.
Una disanima degli effetti dell’utilizzo dei rendering in ambito didattico e pedagogico per il progetto di architettura non è stata sistematicamente condotta, poiché la distanza temporale – da quando in maniera effusiva sono diventati quotidiani elementi di lavoro – è, forse, eccessivamente ristretta. Sebbene la portata critica dell’uso di tale strumento non sia stata ancora metabolizzata, la costruzione di immagini tramite la grafica digitale è stata troppo velocemente relegata (sicuramente nella cultura didattica europea) tra le cause di una certa degenerazione del saper fare (quindi del saper progettare) architettura accusando i rendering di essere strumenti perlopiù rivolti alla produzione di un superficiale soddisfacimento retinico. Ci interrogheremo quindi sulle potenzialità e le criticità di questo strumento attraverso una perlustrazione di pratiche didattiche ed esperienze pedagogiche in corso con l’obiettivo di costruire un reticolo di ipotesi e di posizioni culturali che fanno del rendering e del suo utilizzo un attrezzo funzionale all’apprendimento ovvero, attraverso l’analisi e la descrizione di modalità di insegnare il progetto di architettura, si proverà a condurre una sintesi analitica tesa all’ordinare alcune questioni di cui i rendering possono essere significanti.
Tre gli argini tematici entro cui si propone di muovere le riflessioni:
→ I rendering e la cultura dell’immagine: in che maniera e in quali contesti didattici i rendering rappresentano l’evoluzione digitale dei disegni prospettici e dei collage, innestandosi come loro complementare o, all’inverso, sostituendoli tout court come strumento pedagogico indispensabile alla costruzione del pensiero progettuale?
→ I rendering e la conoscenza: può il lavorare in ambiente digitale generare plausibili scenari immaginativi capaci di configurare contesti culturali, fisici e informativi da cui distillare posizioni critiche, giudizi sulla realtà e presupposti tecnici per il progetto in ambiente didattico?
→ I rendering e la rappresentazione: in che modo i rendering assurgono a principale strumento di rappresentazione dell’evoluzione progettuale e dell’oggetto di studio, delle sue spazialità e dei rapporti con i possibili contesti? E in che modo le possibili estetiche digitali possono contribuire alla definizione di un territorio culturale per la formazione degli studenti?
Sono accettati contributi capaci di mettere in campo una o più azioni tra le seguenti:
→ riconoscere tratti comuni nelle molteplici esperienze internazionali contemporanee;
→ comprendere e descrivere indirizzi e modelli culturali di riferimento, così come le inferenze derivate, tra le altre discipline, dalla storia, dall’arte, dalla filosofia, dall’antropologia, dalla letteratura, dalla geografia, dalla sociologia e dall’economia;
→ esemplificare, attraverso la loro concettualizzazione, specifiche esperienze didattiche, capaci di diventare espressioni sintetiche ed efficaci di un saper fare scuola progettato e progettante;
→ intrecciare narrazioni e ricerche, teorie e congetture, provando a verificarne le condizioni di partenza e confrontandole con i risultati ottenuti;
→ tracciare un limite condivisibile dalla comunità scientifica di riferimento entro cui posizionare criticamente e tendenziosamente idee e progetti (di didattica), al fine di costruire un insieme sostanziandone le ragioni.
L’abstract di massimo 2500 battute dovrà essere inviato in file .doc all’indirizzo: redazione@stoajournal.com
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︎︎︎Linee Guida
︎︎︎Deadline: 15/09/2021
La call è aperta a dottorandi, dottori di ricerca, ricercatori, professori e a tutti gli studiosi accademicamente impegnati nell’insegnamento dell’architettura.
Gli autori dei contributi accettati verranno informati entro il 30/09/2021. Per la pubblicazione sulla rivista cartacea l’articolo dovrà essere redatto entro il 15/11/2021 in forma di saggio scientifico, corredato da note, bibliografia e iconografia, per un massimo di 20.000 battute (spazi, note e bibliografia inclusi) e 10 immagini di cui si possiedano i copyright.
Tutti i saggi nella loro forma definitiva saranno sottoposti ad un procedimento di valutazione tra pari secondo i criteri della Double-Blind Peer Review.