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STOÀ
STOÀ 1. Modelli
Book of Models. Aires Mateus
a cura di Camilla De Camilli
2021
Atelier Aires Mateus: narrare per immagini. Esperienza, rappresentazione, conoscenza
Il testo Book of Models. Aires Mateus, edito da Architangle nel 2021 e curato da Camilla De Camilli, pone in essere una complessa sfida metodologica. Il volume, infatti, esprime nell’immediato il suo valore di strumento narrativo con il fine di mettere in scena la possibilità, per l’appunto, di narrare per immagini. Un itinerario immaginifico, quello sviluppato nel volume, che nasce a partire dall’attività di insegnamento decennale dell’Atelier tenuto da Francisco e Manuel Aires Mateus, presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio.
È evidente come la narrazione di una metodologia di insegnamento così specifica, attraverso un testo che diviene strumento espressivo, celi non poche difficoltà. La complessa varietà di fattori che definiscono l’attività dell’insegnamento, incline a legittime evoluzioni nell’arco di un decennio, costituiscono infatti un corpo culturale e contenutistico difficilmente sintetizzabile entro un singolo volume. È a partire da queste considerazioni, tuttavia, che Book of Models. Aires Mateus trae la sua peculiare specificità.
L’espediente di utilizzare una collezione di immagini fa si che tale iter narrativo assuma una notevole forza comunicativa nella costruzione di una retrospettiva pedagogica unica. Una serie di cento immagini di modelli architettonici, affiancate da altrettanti disegni volutamente essenziali, conduce entro una condizione di esperienza, rappresentazione e quindi conoscenza del processo metodologico dell’Atelier Aires Mateus.
Il modello fisico assume condizione di cardine intorno al quale poter costruire un potenziale interpretativo dell’architettura, in grado di essere pressoché illimitato. Nell’addentrarsi entro questa tipologia narrativa, semplice nella sua sintesi ma complessa entro i suoi aspetti contenutistici, si nota la predisposizione del volume nel porsi alla stregua di una collezione: una sorta di Wunderkammer, capace di raccogliere entro la sua dimensione una serie di differenti specificità. Le immagini dei modelli, infatti, ritraggono una serie di diverse condizioni di possibilità che, attraverso l’utilizzo di metodi di costruzione eterogenei, predispongono i canoni di una speculazione didattica volta ad una reciproca comunicazione tra lo studente e il docente. In tal senso, la serie di modelli messi in scena nel volume si afferma entro una sfera di autonomia oggettuale – arricchita da icastici segni progettuali esplicativi – che, al contempo, riassumono in loro stessi la condivisione di uno specifico metodo divulgativo e formativo. La capacità sintattica del narrare per immagini diviene dunque uno strumento avveduto, dove il modello assume il valore di espediente comunicativo rivelando la peculiarità di uno stimolante manifesto pedagogico per l’insegnamento dell’architettura. Recensione di Lorenzo Giordano