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︎︎︎    Issue 03                                             Abstracts




STOÀ 03 [Renderings]


Anno II, 1/3, Inverno 2022
ISSN 2785-0293
ISBN 978-88-32072-15-0


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Guido Tesio

Staging the Idea. Experiments with Images at Atelier Geers /  Rappresentare l’idea / Posizioni / pp. 16-27



Il saggio fornisce un resoconto critico del ruolo dei rendering nella prassi pedagogicia della cattedra di Kersten Geers all'Accademia di Architettura di Mendrisio. Le immagini hanno sempre avuto un ruolo di primo piano nel metodo di insegnamento di Geers, che è anche inestricabilmente legato alla pratica dello studio OFFICE. Guidati da un profondo interesse per il Rinascimento – compresa la rappresentazione degli edifici nella pittura rinascimentale, non come sfondo ma come mezzo per dirigere il processo di composizione dell’immagine – nei diversi corsi gli studenti hanno esplorato i modi in cui le immagini possono plasmare la comprensione e la produzione dell'architettura al confine tra realismo estremo e astrazione pittorica.

The essay provides a critical account of the role of renderings in the pedagogical activities of Kersten Geers' chair at the Accademia di Architettura in Mendrisio. Images have always played a prominent role in Geers' teaching method, which is also inextricably linked to the particular way OFFICE practices architecture. Guided by a deep interest in the Renaissance – including the depiction of buildings in Renaissance painting, not as a backdrop but as a means of directing the viewing process – these studios have explored the ways in which images can shape the understanding and production of architecture, embracing both extreme realism and pictorial abstraction.


       


Philipp Schaerer, Fabrizio Ballabio

Constructing the View / La costruzione della vista / Posizioni / pp. 28-37


Negli ultimi quindici anni, la metodologia didattica di Philipp Schaerer ha messo in discussione la tendenza a considerare la modellazione e il rendering 3D come una pratica puramente tecnica e commerciale. I suoi corsi sono un esempio di come i metodi di elaborazione digitali possano essere utilizzati produttivamente per superare gli approcci più diffusi alla creazione delle immagini ed esplorare nuove forme di espressione architettonica attraverso una ricerca visuale ed estetica, basata su tecniche sperimentali progettuali e compositive tra arte e architettura.

Over the past fifteen years, Philipp Schaerer's teaching modules have persistently challenged the tendency to view 3D modelling and rendering as a purely technical and commercial practice. His courses provide an example of how computer-based methods can be productively used to overcome contemporary image-making norms and explore new forms of architectural expression, investigating different visual approaches and aesthetics, as well as experimental techniques for design and composition between art and architecture.


       


Ideario

Renderings / Renderings / pp. 38-53, 158


Questa raccolta di immagini si muove tra i due concetti di verosimile e impossibile. La tecnica del rendering mina il comune concetto di verosimiglianza, potenziandone le sfaccettature, facendo emergere sfumature forse dimenticate e ancora necessarie nella raffigurazione, come l’inganno di ciò che riteniamo vero. Allo stesso tempo, l’impossibile che affidiamo al rendering, non è la semplice creazione di paesaggi immaginari, ma è l’immagine che diviene lo strumento con il quale creare una determinata visione, ribaltare o definire uno specifico punto di vista, indagare i limiti stessi della nostra consapevolezza e il definire la nostra lettura del reale.

This collection of images moves between the two concepts of verisimilitude and impossibility. The technique of rendering undermines the common concept of verisimilitude, enhancing its facets, bringing out nuances that are perhaps forgotten but still necessary in representation, such as the deception of what we believe to be true. At the same time, the impossible that we entrust to rendering is not the simple creation of imaginary landscapes, but it is the image that becomes the tool with which to create a certain vision, to overturn or define a certain point of view, to explore the limits of our awareness and the definition of our reading of reality.


       


Maya Alam, Daniele Profeta

It’s Just Textures / Sono solo texture! / Posizioni / pp.54-69


Il saggio ripercorre il ruolo della texture nel processo di articolazione degli elementi del rendering, partendo dalla ricerca personale degli autori sviluppata nelle sperimentazioni didattiche con gli studenti dell'Università di Yale, dell'Università della Pennsylvania e dell'Università di Syracuse. Dagli esempi emergono possibili metodologie che mirano a superare l'idea di texture come una conseguenza di un facciatismo superficiale, e a sviluppare processi di progettazione in grado di sfidare l'idea di un’architettura simile a un oggetto ermeticamente sigillato evolvendo verso un'architettura di relazioni.

The essay goes through the role of texture in the process of articulating elements of the rendering, starting from the research of the authors developed with students of Yale University, University of Pennsylvania and Syracuse University. From the examples emerge possible methods  which aims to move beyond the idea of textures as an afterthought, superficial facadism, and to develop design processes able to challenge the idea of a hermetically sealed object and move towards an architecture of relationships.


       


Luca Galofaro

Il progetto è una forma di montaggio / Design is a Form of Assembly / Corrispondenze / pp.70-77


Il testo attraversa l’idea del progetto di architettura come risultante di una operazione di montaggio, dalla volontà di far dialogare tra di loro diverse immagini che ci appartengono e lo spazio che ci apprestiamo a costruire, dove il render è l’ultima forma di montaggio, preludio della costruzione.

The essay goes through the idea of the project of architecture as the result of a montage operation, from the desire to make different images that belong to us dialogue with each other and the space that we are going to build, where the render is the last form of this montage, a prelude to the construction.


       


Lucia Pennati

Analogue Digital Practices / Pratiche analogico-digitali / Rapporti / pp.78-93



Ricostruendo la genealogia dell’eredità di Rossi presso il Politecnico Federale di Zurigo (ETHZ) il testo prova a riflettere sulla relazione tra insegnamento dell’architettura e produzione di immagini fotorealistiche, nel momento di transizione tra disegno a mano e pratica digitale a partire da un’analisi critica delle procedure e dei metodi adoperati nel laboratorio di progettazione all’ETHZ del professor Miroslav Šik,

Retracing the geneaology of Aldo Rossi’s lesson at the Swiss Federal Institute of Technology in Zurich (ETHZ), the article aims to investigate the relationship between teaching architecture and the production of photorealistic images at the turning point between hand drawing and digital practice through a critical analysis of Miroslav Šik’s design studio.



       


Sam Jacob, Vanna Cestarello

Assembling a New Whole / Assemblare una nuova unità / Corrispondenze / pp.94-101



L’intervista con Sam Jacob mette in luce, la necessità di intendere il rendering come forma di rappresentazione inclusiva e allargata, mai reclusa a una pericolosa mimica della realtà, ma innesco e motore dell’esperienza del progetto, in cui si fondono un background di riferimenti storici, scelte culturali specifiche, possibilità e limiti delle applicazioni del disegno.

The interview with Sam Jacob highlights the need to understand the rendering as a form of inclusive and extended representation; not a dangerous mimic of reality, but trigger and engine of the design experience, in which a background of historical references, specific cultural choices, possibilities and limits of the drawing can merge.


       


Marius Grootveld

The Collected Image / L’immagine raccolta / Corrispondenze / pp. 102-113



L'introduzione degli strumenti digitali ha consentito all'architetto di tornare a lavorare come un bricoleur, accedendo a un mondo di riferimenti disponibili per assemblarli insieme. L'assemblaggio riscopre il proprio significato oltre le intenzioni progettuali dell’autore. Il ricordo evocato dai diversi pezzi partecipa alla narrazione dell'assemblaggio, stabilendo tra di essi relazioni che diventano evidenti solo dopo il loro accostamento. In due corsi tenuti presso la RWTH Aachen University, l'autore discute il ruolo dei rendering all'interno di un quadro generale di interpretazione della realtà per capire non soltanto come crearne di nuove, ma anche come riassemblare quella in cui viviamo.

With the introduction of digital tools, the architect could become a bricoleur again, accessing a world of references and assembling them. The assembly always finds meaning beyond the intentions of its conscious design. The memories that the collected pieces have of their past use take part in the narrative of the assemblage, establishing dialogues that may only become apparent after its creation. Presenting two courses held at the RWTH Aachen University, the author discusses the role of renderings within a general framework of interpreting reality to understand not only how to create a new one, but how to reassemble the one we have.


       


Giuseppe Bono

Granular Space / Granular Space / Corrispondenze / pp. 114-125



Il rapporto tra rendering e pedagogia architettonica viene discusso in questo saggio osservando l’evoluzione dell’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e la gestione e manipolazione dei Big Data nel campo della rappresentazione architettonica. Tale analisi viene proposta in forma di intervista rivolta al Professor Roberto Bottazzi, della Bartlett School of Architecture di Londra. Ciò che emerge è una definizione dello strumento del rendering che, nel panorama architettonico contemporaneo, non è solo strumento di visualizzazione di concetti e/o oggetti, bensì risulta essere strumento di misurazione di nuove densità sociali e culturali, caratteri provenienti da nuove realtà digitali e dall’utilizzo di nuove tecnologie interdisciplinari.

The relationship between rendering and architectural pedagogy is discussed in this essay by observing the evolution of the use of new digital technologies and the management and manipulation of big data in the field of architectural representation. This analysis is proposed in the form of an interview with Professor Roberto Bottazzi of the Bartlett School of Architecture in London. What emerges is a definition of the rendering tool that, in the contemporary architectural scene, is not only a tool for visualising concepts and/or objects, but also a tool for measuring new social and cultural densities, characters from new digital realities and the use of new interdisciplinary technologies.


       
    

Louis De Mey

Conditioning Rendering in Studio Caruso at the ETHZ / Riferimenti Condizionamenti Rendering nel laboratorio di Caruso all’ETH di Zurigo  / Rapporti / pp. 126-143



Il saggio descrive il progetto pedagogico di Adam Caruso presso l’ETH di Zurigo attraverso l’analisi di alcuni progetti dall’archivio digitale dello studio, che cataloga i lavori degli studenti a partire dal 2011, insieme alle relative analisi di riferimento. L'interesse principale dello studio è la costruzione di immagini architettoniche che avviene attraverso due metodi di lavoro: fotografie di modelli cartacei e rendering digitali, entrambi modi equivalenti che guidano la ricerca di una determinata atmosfera, nelle immagini e quindi nell'architettura.

This essay focuses on Adam Caruso's pedagogical project at ETH Zurich, and examines the studio's online digital archive, which catalogues every student project since 2011, along with the corresponding reference analyses. The focus is on the studio's interest in the construction of architectural images, specifically through two working methods: photographs of paper models and digital renderings. Both are ways of achieving the desired atmospheric quality of an image, and therefore of architecture.


       

Max Turnheim, Federico Coricelli, Marianna Ascolese

Optical or Tactile / Ottico o tattico / Rapporti / pp. 144-151


La conversazione con Max Turnheim e Federico Coricelli – fondatori dello studio UHO nel 2013 – esplora i molteplici aspetti del rendering sia in ambito accademico che professionale e sottolinea quanto il contesto sociale e politico influenza la percezione e la produzione delle immagini nella progettazione architettonica. Produrre immagini rappresenta, in questo ambito, tanto l’espressione di valori che indagano lo spazio architettonico quanto l’identificazione di uno strumento commerciale, oltre a individuare un ambito specifico che richiede tempo per appropriarsene e include le diverse esperienze culturali di ogni singolo studente.

The conversation with Max Turnheim and Federico Coricelli – founders of UHO studio in 2013 – explores the multiple aspects of rendering in both academic and professional contexts, highlighting how the social and political context influences the perception and production of images in architectural design. The production of images in this field is as much the expression of values that explore architectural space as it is the identification of a commercial tool, as well as the identification of a specific field that requires time to master and incorporates the different cultural experiences of each individual student.


       


Nicoletta Faccitondo, Jacopo Leveratto

Oltre l’equazione: dall’Architectural Association alle piattaforme / Beyond the Equation. From the Architectural Association to Platforms  / Tracce / pp. 152-159



La straordinaria diffusione di immagini degli ultimi anni è stata principalmente promossa da piattaforme di condivisione create da studenti per studenti. Prima fra tutte, KooZA/rch, che dal 2014 rappresenta il fondamentale nodo di interscambio di questa migrazione e, allo stesso tempo, un centro di sperimentazione e di produzione culturale sul tema. Nell’intervista a Federica Sofia Zambeletti, co-fondatrice di KooZA/rch, si discute della creazione della piattaforma in relazione alla sua esperienza di studente all’Architectural Association di Londra, provando a ricostruirne i punti di contatto. Il risultato è una riflessione sul rapporto fra rappresentazione, comunicazione e progetto, intesi come un’unica azione culturale e costruttiva.

The extraordinary proliferation of images in recent years has been facilitated above all by sharing platforms created by students for students. First of all, KooZA/rch, which since 2014 has been the main hub of this migration, as well as a centre for experimentation and cultural production on the subject. In an interview with Federica Sofia Zambeletti, co-founder of KooZA/rch, we discuss the creation of the platform in relation to her experience as a student at the Architectural Association in London, trying to reconstruct the points of contact. The result is a reflection on the relationship between representation, communication and project, understood as a single cultural and constructive action.


       


Luigiemanuele Amabile, Alberto Geuna

Il Berlage e la didattica come post-produzione / The Berlage and the Didactics of Post-Production / Tracce / pp. 160-167



Il Berlage non è soltanto una scuola di architettura ma un luogo in cui le questioni del contemporaneo vengono problematizzate e messe in discussione dal mix di autorevoli docenti e studenti internazionali che vivono gli spazi fisici dell’accademia nel tempo denso di tre semestri di corso. L’uso del rendering è funzionale alla costruzione di un immaginario condiviso tra i partecipanti, che costruiscono immagini che si precisano nel tempo coerentemente con la messa a fuoco del progetto e l’affinamento delle strategie compositive e narrative.  

The Berlage is not just a school of architecture, but a place where contemporary issues are problematised and questioned by the mix of authoritative lecturers and international students who inhabit these spaces in the dense time of three semesters of courses. The use of rendering is functional to the construction of a shared imaginary among the participants, who build images that become more precise over time as they focus on the project and refine their compositional and narrative strategies.


        












STOÀ Journal
Strumenti per l’insegnamento della progettazione architettonica
2021 - Published by Thymos Books
ISSN  2785-0293