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︎︎︎    Issue 04                                              Abstracts



STOÀ 04 [Esercizi]


Anno II, 2/3, Estate 2022
ISSN 2785-0293
ISBN 978-88-32072-18-1

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Rafael Lorentz

Inizi assoluti: il primo anno dell’Atelier Zumthor / Absolute Beginners: Peter Zumthor’s First Year Atelier / Posizioni / pp. 16-31


Peter Zumthor ha prodotto uno dei progetti educativi più audaci nella sua esperienza di insegnamento all’Accademia di Architettura di Mendrisio. In una dimensione di forte concretezza, ha concepito l’insegnamento con l’idea di riflettere sui fondamenti della composizione. Indagando il valore della memoria, così come la particolare identità di alcune atmosfere, nei suoi esercizi diventava importante identificare il ruolo giocato dalla materia nel costruire una particolare dello spazio, attraverso un progressivo grado di complessità.

Peter Zumthor has produced one of the most daring educational projects in his teaching experience at the Mendrisio Academy of Architecture. In a dimension of strong concreteness, he conceived teaching with the idea of reflecting on the foundations of composition. Investigating the value of memory, as well as the particular identity of some atmospheres, in his exercises it became important to identify the role played by material in constructing a particular space, through a progressive degree of complexity.


       


Filipe Magalhães

Wax On, Wax Off / Metti la cera, togli la cera / Posizioni / pp. 32-41



Il saggio affronta il tema dell'insegnamento accademico dell'architettura, criticando i metodi basati sull'imitazione e la mancanza di criticità, e proponendo approcci più aperti e dinamici, basati sull'immersione in differenti discipline, politiche e prospettive progettuali. Inoltre, il testo esplora il ruolo dei social media nella promozione dei docenti e degli atelier, utili per abbattere le barriere geografiche e accedere a un pubblico più ampio.

The essay discusses the academic teaching of architecture, criticizing the methods based on imitation and lack of criticality, and proposing more open and dynamic approaches based on immersion in different disciplines, policies and design perspectives. In addition, the text explores the role of social media in promoting lecturers and ateliers, which are useful in breaking down geographical barriers and accessing a wider audience.


       


Ideario

Esercizi / Exercises / pp. 42-57, 168


Questa sezione raccoglie una serie di immagini intorno a quattro azioni: Immergersi, Variare, Fondere, Prendere in prestito, a dimostrare diverse modalità di accesso al progetto attraverso l’esecuzione di operazioni didattiche preliminari. Si sviluppano così temi che esplorano il contesto di riferimento di un progetto, avviando viaggi esplorativi partendo dai limiti imposti dalle tracce assegnate producendo continui e minimi cambi di gradazione e di efficacia. La possibilità di spostarsi in una direzione o nell’altra, verso altri ambiti apre a possibili sperimentazioni progettuali che, nell’astrazione dell’esercizio, sconfinano il circoscritto campo di interessamento.

This section brings together a series of images around four actions: Immersing, Varying, Merging, Borrowing, demonstrating different ways of accessing the project through the execution of preliminary didactic operations. In this way, new themes are developed that explore the reference context of a project, initiating exploratory journeys starting from the limits imposed by the assigned tracks, producing continuous and minimal changes in gradation and effectiveness. The possibility of moving in one direction or another, towards other domains, opens up possible design experiments that, in the abstraction of the exercise, encroach on the circumscribed field of interest.


       


Adriana Granato

Architectural Problems, problema ed esercizio alla Cooper Union di John Hejduk: dialogo con Guido Zuliani / Architectural Problems, Problems and Exercises at Cooper Union by John Hejduk. A Dialogue with Guido Zuliani / Corrispondenze / pp. 58-71



Per John Hejduk, insegnare significa educare gli individui alla comprensione del reale. In questa conversazione con Guido Zuliani, vengono indagano i valori più importanti della pedagogia organizzata da Hejduk alla Cooper Union Architecture School, ripercorrendo le diverse fasi che definiscono il processo educativo. Nell’orizzonte nichilista contemporaneo, il suo lavoro sembra costruire un sistema di valori capaci di trasformare l’atteggiamento necessariamente critico della disciplina architettonica in una nuova possibilità di azione sul mondo.

For John Hejduk, teaching means educating individuals to understand reality. In this conversation with Guido Zuliani, the most important values of the pedagogy organized by Hejduk at the Cooper Union Architecture School are investigated, retracing the different phases that define the educational process. In the contemporary nihilistic horizon, his work seems to build a system of values capable of transforming the necessarily critical attitude of the architectural discipline into a new possibility of action on the world.


       


Marson Korbi

La tavola che esplose / The Panel that Exploded / Corrispondenze / pp. 72-89



Riflettendo sulla complessità dell'insegnamento dell’architettura, l'autore propone di utilizzare la tecnica del Cut-up come esercizio per riallacciare il progetto alla storia e alla teoria. Il saggio esamina gli esempi degli Analytique, dei Tektonik e del progetto pedagogico elaborato da Léon Krier sulle opere Le Corbusier. La ripetizione, intesa come una strategia per conferire all'architettura una maggiore consapevolezza critica, è l'elemento chiave di questi esercizi.

Reflecting on the complexity of architectural teaching, the author proposes using the cut-up technique as an exercise to reconnect the project to history and theory. The essay examines the examples of the Analytique, Tektonik and the pedagogical project developed by Léon Krier on Le Corbusier works. Repetition, understood as a strategy to give architecture a greater critical awareness, is the key element of these exercises.


       


Greg Lynn, Luigiemanuele Amabile, Alberto Geuna

La didattica delle patate / Potato Didactics / Corrispondenze / pp. 90-97



Greg Lynn è uno dei maggiori protagonisti della svolta digitale in architettura. Nella sua attività didattica, gli esercizi si pongono l’obiettivo di favorire una comprensione profonda e un controllo degli strumenti digitali, con la consapevolezza che il loro automatismo non può in alcun modo produrre un’opera d’arte. Esemplificativo di tale approccio è l’esercizio del Potato Problem, focalizzato su una tecnica analogica di studio, misurazione e riproduzione di forme complesse ottenuta senza l’ausilio di mappature digitali.

Greg Lynn is one of the major protagonists of the digital transformation in architecture. In his teaching activity, the exercises aim to promote a deep understanding and control of digital tools, with the awareness that their automatism cannot in any way produce an artwork. An example of this approach is the Potato Problem exercise, focused on an analogical technique of study, measurement and reproduction of complex shapes obtained without the aid of digital mappings.


       


Andrea Alberto Dutto

Reductio ad unum. Armando Melis e l’esercizio di Caratteri distributivi degli edifici / Reductio ad Unum. Armando Melis and the Exercise of Caratteri distributivi degli edifici / Rapporti / pp. 98-109


Concentrandosi sull'insegnamento dei "Caratteri distributivi degli edifici" nelle università italiane, il saggio approfondisce la posizione di Armando Melis, professore a Torino, che integrò nel suo metodo di insegnamento del progetto di architettura, le tecniche di rappresentazione dell'ingegneria industriale. Il saggio analizza i temi chiave del suo particolare metodo didattico, evidenziando la sua propensione a vedere nei metodi di meccanizzazione industriale un modello di innovazione per l'architettura e l'urbanistica.

Focusing on the teaching of "Distributive Characters of Buildings" in Italian universities, the essay delves into the position of Armando Melis, a professor in Turin who integrated the representational techniques of industrial engineering into his method of teaching architectural design. The essay analyzes the key themes of his particular teaching method, highlighting his propensity to see industrial mechanization methods as a model of innovation for architecture and urban planning.


       


Luca Monica

Prototipi didattici per il teatro / Didactic Prototypes for the Theatre / Rapporti/ pp. 110-121


L’architettura teatrale è stato il tema del Corso di Elementi di Composizione tenuto da Guido Canella nell’anno 1965-66 al Politecnico di Milano. Il suo lavoro proponeva la costruzione di alcuni prototipi didattici – elaborati attraverso la tecnica del montaggio – unendo la concezione dell’organismoarchitettonico a quella della sua figurazione: una cifra costante della ricerca di Canella, profondamente radicata nella Scuola di Camillo Boito, di cui ancora oggi ne cogliamo la vitalità.

The architecture of the theater was the theme of the Elements of Composition course held by Guido Canella in 1965-66 at the Milan Polytechnic. His work proposed the construction of some didactic prototypes – elaborated through the assembly technique – combining the conception of the architectural organism with that of its figuration: a constant feature of Canella's research, deeply rooted in the School of Camillo Boito, of which he still today we grasp its vitality.


       


Giuseppina Scavuzzo

Variazioni di luce in un interno / Variations of Light in an Interior / Rapporti/ pp. 122-133



Il saggio descrive le esperienze didattiche condotte da Franca Pittaluga presso l'Università Iuav di Venezia, incentrate sulla definizione di esercizi mirati a scandire in diverse fasi il processo di apprendimento del progetto. Il tema scelto è quello del più immateriale degli strumenti progettuali: la luce naturale, che è stata convogliata, filtrata e catturata in vari modi per dominare lo spazio. L'obiettivo è quello di sviluppare una metodologia basata sull'osservazione, l'analisi e la sperimentazione.

The essay describes the teaching experiences conducted by Franca Pittaluga at the Iuav University of Venice, centered on the definition of exercises aimed at scanning the project learning process in different phases. The theme chosen is that of the most intangible of design tools: natural light, which has been channeled, filtered and captured in various ways to dominate space. The goal is to develop a methodology based on observation, analysis and experimentation.


       


Mauricio Pezo, Sofia von Ellrichshausen, Vanna Cestarello

Closer and Closer / Sempre più vicino / Corrispondenze / pp. 134-141



Mauricio Pezo e Sofia von Ellrichshausen discutono della loro esperienza didattica, descrivendo un metodo pedagogico che integra l’approccio teorico e quello pragmatico-sperimentale. Credendo nella necessità di un approccio neorealista e dell’interazione tra pratica professionale ed esperienza accademica, essi approfondiscono alcune questioni fondamentali nell’insegnamento del progetto di architettura come l’attenzione alle grammatiche, ai caratteri e all’identità, alle sequenze, alle proporzioni e alle dimensioni.

Mauricio Pezo and Sofia von Ellrichshausen discuss their teaching experience, describing a pedagogical method that integrates theoretical and pragmatic-experimental approaches. Believing in the need for a neorealist approach and the interaction between professional practice and academic experience, they explore some fundamental issues in teaching architectural design such as attention to grammars, characters and identity, sequences, proportions and dimensions.


       


Gabu Heindl, Boštjan Vuga

Public! Porous! Placed! / Pubblico! Poroso! Situato! / Rapporti / pp. 142-153



Cosa può fare l’architettura e come può contribuire a rispondere agli interrogativi urgenti del nostro tempo? L’approccio all’architettura proposto da Gabu Heindl e Boštjan Vuga riflette sul concetto della porosità nella ricerca sullo spazio pubblico, a partire dalla specifica identità fisica, sociale e ambientale di un luogo. La sequenza dei loro cinque esercizi inquadra l’esperienza del progetto in un approccio di tipo scientifico, dallo sviluppo alla comunicazione del progetto architettonico.

What can architecture do and how can it contribute to answering the urgent questions of our time? The approach to architecture proposed by Gabu Heindl and Boštjan Vuga reflects on the concept of porosity in research on public space, starting from the specific physical, social and environmental identity of a place. The sequence of their five exercises frames the project experience in a scientific approach, from the development to the communication of the architectural project.


       


Vincenzo d’Abramo, Tommaso Brighenti

We Did It! SCI-Arc: A College Without Walls / Ce l’abbiamo fatta! SCI-Arc: un’università senza mura / Tracce/ pp. 154-159



A cinquant’anni da quando Ray Kappe, Thom Mayne, Jim Stafford, Glen Small, Ahde Lahti e Bill Simonian fondarono, insieme a Shelly Kappe, il Southern California Institute of Architecture (SCI-Arc), questo articolo rilegge l’esperienza di una tra le poche scuole di architettura indipendenti al mondo, definita dagli stessi fondatori «un college senza muri»: una scuola che ha cercato e che tutt’oggi cerca di ricondurre il prodotto della ricerca universitaria nella realtà dei processi che trasformano e reinventano realmente lo spazio fisico contemporaneo. In particolare, illavoro di ricerca condotto da Elena Manferdini esprime pienamente lo spirito di una scuola che ha costruito eticamente il suo progetto di educazione all’architettura. Il suo lavoro didattico si svolge in diversi ambiti, dai corsi propedeutici di visual studies ai corsi di design studios, dove lo studio e la conoscenza dei più avanzati strumenti tecnologici vengono adoperati in una ricerca progettuale d’avanguardia, in una rinnovata prospettiva tipologica.

Fifty years after Ray Kappe, Thom Mayne, Jim Stafford, Glen Small, Ahde Lahti and Bill Simonian, together with Shelly Kappe, founded the Southern California Institute of Architecture (SCI-Arc), this article reviews the experience of one of the few independent schools of architecture in the world, defined by the founders themselves as "a college without walls": a school that has sought, and still seeks, to bring the product of university research into the reality of the processes that truly transform and reinvent contemporary physical space. In particular, the research work carried out by Elena Manferdini fully expresses the spirit of a school that has ethically constructed its architectural education project. Her didactic work is developed in different areas, from the propaedeutic courses in visual studies to the design studios, where the study and knowledge of the most advanced technological tools are used in an avant-garde design research, in a renewed typological perspective.


       


Luigiemanuele Amabile, Carlo Gandolfi

L’edificio come libro di testo: esplorazioni sul campo alla FAUP / The Building as Textbook: Field Explorations at FAUP / Tracce/ pp. 160-167


Caratterizzata da un modello pedagogico riconducibile ad una generazione di maestri tra cui Siza, Soutinho, Portas, Tavares e Souto de Moura, la FAUP è espressione di una modalità di trasmissione del sapere architettonico che si muove a cavallo tra il profondo riconoscimento della tradizione e le esigenze di un contemporaneo in costante rinnovamento. Riconosciuta nel panorama internazionale sia per la qualità delle architetture prodotte dai suoi allievi, sia per il forte senso di continuità che trasmette nelle sue metodologie, la didattica portuense sviluppa un modello pedagogico in cui è forte la convinzione del valore sociale e culturale dell’architettura.Tra i vari laboratori, il corso di Projecto di Graça Correia affronta come tema il progetto per un edificio pubblico alla grande scala. Per Correia, la metodologia d’insegnamento è legata, per strumenti, temi e riferimenti, alla pratica professionale che svolge in studio insieme a Roberto Ragazzi. La sua ricerca è emblematica di una scuola che dedica molta attenzione al rapporto con il luogo e, in questo, l’edificio della FAUP progettato da Alvaro Siza è una lezione infinita.

Characterised by a pedagogical model that can be traced back to a generation of masters such as Siza, Soutinho, Portas, Tavares and Souto de Moura, the FAUP is the expression of a mode of transmitting architectural knowledge that straddles the line between a profound recognition of tradition and the demands of a contemporary in constant renewal. Recognised internationally both for the quality of the architecture produced by its students and for the strong sense of continuity it conveys in its methodologies, Portuense Didactics develops a pedagogical model in which there is a strong conviction of the social and cultural value of architecture. Among the various workshops, Graça Correia's Projecto course focuses on the design of a large public building. For Correia, the teaching methodology is linked, in terms of tools, themes and references, to the professional practice that she carries out in the studio with Roberto Ragazzi. His research is emblematic of a school that pays great attention to the relationship with the place, and in this respect the FAUP building, designed by Alvaro Siza, is an infinite lesson.

       
   











STOÀ Journal
Strumenti per l’insegnamento della progettazione architettonica
2021 - Published by Thymos Books
ISSN  2785-0293